Trump e i missili Tomahawk: l’Ucraina spinge per colpire la Russia
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

Trump e i missili Tomahawk: l’Ucraina spinge per colpire la Russia

Donald Trump col il pugno alzato

Trump riflette sull’invio dei missili Tomahawk a Kiev. L’Ucraina chiede armi a lungo raggio, la Russia avverte.

“L’Ucraina vuole attaccare. Prenderò una decisione”. Con queste parole, Donald Trump ha messo in chiaro che la fornitura dei missili Tomahawk è una possibilità concreta. L’incontro decisivo sarà venerdì, quando alla Casa Bianca arriverà il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Zelensky verrà qui, stiamo valutando opzioni. Io voglio salvare vite”, ha detto Trump dallo Studio Ovale.

I Tomahawk sono armi ad alta precisione con una gittata che può raggiungere i 1.600 chilometri. Possono volare a bassa quota, evitando i radar, e cambiare traiettoria dopo il lancio. Per Kiev, avere accesso a questi strumenti significherebbe la possibilità di colpire in profondità il territorio russo.

La strategia è chiara: aumentare la pressione su Putin per forzarlo a trattare. “La Russia ha perso un milione e mezzo di uomini e continua con questa assurda guerra che non sarebbe mai dovuta cominciare. La Russia avrebbe dovuto vincerla in una settimana e invece il conflitto dura da quasi 4 anni. Putin non fa una bella figura, questa macchina da guerra non fa una bella figura”, ha aggiunto Trump.

Donald Trump mentre parla
Donald Trump – newsmondo.it

“Pace attraverso la forza” o rischio escalation?

Secondo Pete Hegseth, segretario alla guerra USA, “Faremo finire la guerra in Ucraina. La guerra deve finire. Come gli abbiamo visto fare a Gaza e in Medio Oriente, il presidente Trump sa come forgiare la pace e creare opportunità in situazioni e scenari dove la pace sembra lontana”.

Ma lo scenario non è privo di rischi. “Se la guerra non finisce, e non c’è una strada verso la pace nel breve termine, gli Stati Uniti – insieme ai loro alleati – prenderanno le misure necessarie per imporre costi alla Russia per la sua aggressione prolungata”, ha avvertito Hegseth. “Questo è quello che conta: la potenza militare, che è l’unica cosa che i belligeranti rispettano”.

Mosca risponde: “Nulla a che fare con l’Ucraina”

La Russia ha reagito duramente. Il ministro degli Esteri Sergei Lavrov ha commentato: “Sì, ci sono state dichiarazioni sui Tomahawk, ma il presidente Donald Trump ha menzionato che non vuole alcuna escalation. Ha ammesso che si tratterebbe di un’escalation, per di più molto grave”.

Secondo Mosca, un eventuale attacco dal territorio ucraino con missili a lungo raggio cambierebbe la natura del conflitto: “In questo caso, l’Ucraina non avrà più nulla a che fare con questo. Questo causerà semplicemente un danno colossale alle prospettive di normalizzazione delle relazioni tra Russia e Stati Uniti”.

Lavrov ha poi dichiarato: “A Trump non piace che le persone vengano uccise. Questo è comprensibile. In secondo luogo, ha ereditato questa guerra artificialmente messa al primo posto nell’agenda internazionale dai funzionari dell’amministrazione Biden”.

Infine, Lavrov ha confermato che il canale diplomatico con Washington rimane aperto: “Ci aspettiamo ancora una risposta concreta ai risultati dei negoziati in Alaska. La Russia è pronta in qualsiasi momento a discutere questioni specifiche con gli Stati Uniti a vari livelli, compreso quello presidenziale”.

Leggi anche
Esenzioni fiscali Legge 104: la lista completa delle tasse non dovute

Riproduzione riservata © 2025 - NM

ultimo aggiornamento: 16 Ottobre 2025 9:11

Esenzioni fiscali Legge 104: la lista completa delle tasse non dovute

nl pixel